Con la concia si cerca di ridistribuire uniformemente l’umidità all’interno dei buds e di far avvenire quei processi bio-chimici che determineranno gli aromi e le caratteristiche chimiche dei fiori di cannabis light.

Regolazione dell’umidità

In primo luogo è necessaria una perfetta essiccazione del fiore. Finita la fase di essiccazione, i fiori sono all’apparenza asciutti. In verità, all’interno dei buds rimane ancora troppa acqua. Con una buona concia, l’umidità all’interno del fiore va a spostarsi progressivamente verso l’esterno, fino a raggiungere il perfetto grado di umidità.

Trasformazione chimica di cannabinoidi e terpeni

Il secondo obbiettivo della concia, altrettanto importante, è trasformare un prodotto troppo “giovane”, con un odore di fieno, in un prodotto ottimo, che faccia spiccare tutto il bouquet terpenico caratteristico di quella varietà.

Questo avviene principalmente grazie a dei processi biochimici che in particolare vanno a terminare la degradazione della clorofilla, dei pigmenti e degli zuccheri naturalmente presenti nella canapa.

Oltre a ciò, si ha anche una naturale trasformazione dei cannabinoidi dalla loro componente acida (es. CBDA ) nella loro componente neutra (CBD): questo processo è chiamato decarbossilazione.

Come conciare i fiori di cannabis light?

I fiori precedentemente essiccati vengono messi all’interno di contenitori a chiusura ermetica che devono essere riempiti per i 2/3 della loro capienza, senza essere pressati, e completamente al buio.

Così facendo si avrà abbastanza aria per tenere in vita i microorganismi responsabili del proseguimento dei processi biochimici desiderati e si eviterà che la luce degradi i cannabinoidi.

Se invece i contenitori vengono riempiti troppo o i fiori pressati, si avrà un tasso di umidità troppo alto con il conseguente rischio dell’insorgenza di muffe (quasi una certezza).

Controlli rigorosi

Per i primi 15-20 giorni i contenitori devono essere aperti tutti i giorni, più volte al giorno, per un paio di minuti per fornire nuovo ossigeno.

Con l’occasione, le cime vanno delicatamente girate e rimescolate al fine di controllare visivamente (e olfattivamente) che non ci siano muffe.

L’umidità nei contenitori dovrebbe sempre aggirarsi tra il 55% e il 62%.

Al Piccolo Laboratorio Alpino, abbiamo monitorato l’umidità utilizzando un igrometro in ogni contenitore: quando l’umidità risultava troppo alta, durante il controllo abbiamo lasciato i contenitori aperti più a lungo, se invece era troppo bassa, li abbiamo aperti per un tempo più breve.

Passati i primi giorni, i più delicati, i controlli possono essere diradati nel tempo.

Tempi di concia e qualità

Ormai è chiaro che i tempi di concia influiscono sulla chimica e gli aromi dei buds e che una buona concia dura da un minimo di 20 giorni fino a 6 mesi. Dopodiché non ci dovrebbero essere cambiamenti significativi.

Riassumendo

Le infiorescenze del Piccolo Laboratorio Alpino sono state in concia per un minimo di 4 mesi, anche se questo significa posticiparne la vendita.

Ricordate bene: è un buon processo di concia ad elevare un prodotto altrimenti mediocre a livelli d’eccellenza.

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